Kinesiologia
Kinesiologia Applicata
La Kinesiologia Applicata è una tecnica diagnostico-terapeutica che permette di valutare la causa di disfunzioni che hanno sede in distretti, anche lontani, dal punto di insorgenza del dolore. Essa si affianca alle altre tecniche diagnostiche e non intende assolutamente sostituirle. Si avvale della capacità del Sistema Nervoso Centrale (SNC) di adattarsi ad uno stimolo appropriato e questa indagine si espleta tramite un test muscolare di tipo manuale, affiancato a dei punti ed analizzato tramite un codice di accesso del linguaggio corporeo. La Kinesiologia Applicata è utile per fare diagnosi soprattutto nei disturbi di tipo funzionale ed ovviamente, nel caso di un disturbo molto invalidante, devono essere espletate prima tutte le indagini atte ad escludere un processo di tipo patologico. Nel campo della Kinesiologia e non solo, si parla del triangolo della salute dove un triangolo equilatero simbolizza l’equilibrio fra tre settori dell’organismo: lo Strutturale, il Metabolico e lo Psichico. Tutti e tre i settori hanno la medesima importanza e la capacità di influenzarsi a vicenda e quindi di squilibrarsi con varie combinazioni. Tutti noi possediamo dalla nascita un pool di energia vitale chiamata anche “Energia Adattativa” che si traduce nella capacità di tolleranza e resilienza agli stimoli stressanti, sia fisici che psichici, con una serie di adattamenti che però nel tempo tendono ad esaurire l’energia stessa. Quando si supera la capacità di adattamento compare prima la disfunzione e poi la malattia.
La Kinesiologia si definisce Applicata perché può essere applicata nei vari settori di cui si è parlato. Per cui un dentista potrà sapere se il problema deriva dai denti oppure no, un fisioterapista sapere se il problema cervicale o lombare dipende da articolazioni scompensate per trauma, per cattiva postura oppure dai denti, chi fa i plantari può sapere se il cattivo appoggio plantare deriva dai piedi o se il problema è più in alto. Per questo occorre spesso la collaborazione di più figure professionali che abbiano la stessa visione, per cercare di ridare il benessere ai pazienti.
Visita kinesiologica - Test muscolare - Localizzazione terapeutica
Occorre ricordare che la visita kinesiologica, che comprende l’esame posturale e gnatologico, è come un’istantanea. Quello che si trova in quel momento, un’ora dopo o un giorno dopo potrebbe essere già un poco modificato. Per fare un esempio banale, se io visito il paziente e lo trovo positivo per l’occlusione, e se questo uscendo dal mio studio fa un incidente o si arrabbia con qualcuno magari per il parcheggio ed io lo potessi ritestare subito, lo troverei sicuramente positivo più per il settore psichico, che in quel momento sovrasta il problema occlusale, ma che non viene annullato. Se poi la persona fuma tre sigarette di fila per l’ansia o per il nervoso o non ha bevuto da tre ore, lo troverei sicuramente positivo sul settore biochimico, perché noi siamo sempre costantemente in una modificazione continua che è la prerogativa della vita stessa. Ciò non toglie che poi il sistema si riposiziona nella sua postura di compenso sulla quale si era adattato fino a perdere l’equilibrio o, come si dice, a superare la soglia dell’energia adattativa. Non solo occorre spiegare al paziente che in questa tecnica il corpo è come un iceberg di cui noi vediamo solo la parte affiorante, che potrebbe essere l’occlusione, e non vedere che c’è altro, magari un problema biochimico o psichico, che si evidenzierà una volta risolta la parte occlusale, facendo affiorare la parte sottostante dell’iceberg. Io adopero una cartella che, oltre ai dati generali, ha degli elenchi di sintomi specifici per ogni apparato, che possono sembrare anche non pertinenti fra loro, dove si chiede se ci sono stati traumi, quali sono le abitudini alimentari, lo sport, il tipo di nascita e la presenza o meno di parafunzioni, segnalando i sintomi per intensità come occasionali, frequenti o costanti.
Il paziente arriva carico di malesseri e di dolori che sono sempre accompagnati da una componente emotiva, dolori elaborati secondo il vissuto di ognuno. A volte è interessante vedere la sequenza temporale degli eventi che sembrano non essere connessi fra loro, ma che ad un controllo più attento hanno molto senso se visti nell’insieme. A questo punto se dall’analisi risulta un problema strutturale di base si invia il paziente da un fisioterapista o da un osteopata, se è presente un problema biochimico si indirizza da un nutrizionista o da un allergologo per valutare diete corrette ed eventuali intolleranze o intossicazioni, se invece la pertinenza è odontoiatrica si procede alla visita posturale e gnatologica.
Nella visita posturale si procede all’analisi della posizione statica allo scoliosometro, in antero-posteriore e laterale, dove si colgono le deviazioni posturali statiche. In posizione supina si controlla la lunghezza degli arti inferiori per valutare la presenza di dismetrie funzionali e l’eventuale tensione o dolore nei movimenti di rotazione e abduzione degli arti e del cranio, che segnalano la presenza di tensione dei legamenti dei muscoli e delle fasce. Si passa poi ai vari test muscolari. Nel test muscolare kinesiologico non si valuta la potenza che un muscolo può sviluppare o il massimo di contrazione a cui può arrivare, questo lo si può vedere con l’elettromiografia. La prova muscolare non è una prova di forza, un braccio di ferro, è la risposta del Sistema Nervoso Centrale (SNC) e della sua capacità di far adattare un muscolo ad un data pressione ed alla modificazione della pressione attuando un “Locking” cioè un blocco. Il medico deve rilevare questa capacità e tutta la gamma di forza che passa da una debolezza ad un locking.
Alterazioni come infezioni, parodontopatie o alterati contatti possono più o meno alterare la risposta motoria dei muscoli della bocca. Quindi al loro posto si testano altri muscoli come lo ileopsoas, gli ischio crurali, il gran pettorale, gli addominali, il sartorio, i quadricipiti, lo sternocleidomastoideo, i flessori del collo. Sono tutti muscoli che possono dare più indicazioni anche in ambito odontoiatrico. Se dall’analisi posturale si evidenzia un problema articolare a carico dell’ATM si passa alla visita gnatologica.
La visita gnatologica consiste nel valutare i movimenti dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), i vari rumori o click, il dolore presente o stimolato dai vari movimenti di apertura, di lateralità o nella masticazione. Si controlla la quantità di apertura della bocca, la linearità del movimento, la possibilità di andare verso destra o sinistra senza dolore o limitazione funzionale. Si palpano i muscoli della bocca, del cranio, del collo per valutare la presenza di spasmi, contrazioni o dolore sotto stimolo. Collegando il controllo gnatologico alla tecnica kinesiologica si può spesso vedere come alterazioni nella funzione dell’articolazione ATM si possano ripercuotere su tutto il corpo e maggiormente sulle vertebre cervicali. Si procede poi a mettere un vallo in cera tra i denti per simulare una funzione corretta e si rivaluta poi la postura e la forza muscolare in questa nuova posizione. Il più delle volte vi è la necessità di mettere un bite in resina, che simula come la cera, la posizione corretta che permetterà all’articolazione di lavorare meglio senza limitazioni e click. Il bite viene calibrato sempre con i test muscolari che devono essere tutti positivi.
Dopo qualche mese con i vari controlli si valuterà, a seconda dell’evoluzione, a quale terapia odontoiatrica occorrerà rivolgersi per finalizzare il trattamento.